LE FILASTROCCHE

 

Le filastrocche sia in lingua italiana che in dialetto erano molto diffuse nelle tradizioni popolari del passato, esse venivano tramandate oralmente da nonni a nipoti, da madre a figli, da compagno a compagno ed avevano funzioni e scopi diversi: c’erano filastrocche per giocare, altre per fare addormentare i bambini, altre per apprendere e insegnare ed altre ancora che venivano recitate semplicemente per divertimento.

 

 Riportiamo in questa pagina alcune delle filastrocche che erano maggiormente in uso tra i rizzutari

 

Filastrocche nel gioco

Filastrocche dei mesi  

Filastrocca di Rizzuti

Filastrocche delle ragazze innamorate

 

 

 

 

gioco

LE FILASTROCCHE NEL GIOCO

Segnalate da Maria Rizzuto

Queste filastrocche erano prevalentemente recitate nel “tocco” o “conta” cioè erano utilizzate per designare chi, tra i componenti di un determinato gruppo, doveva iniziare una gara o gioco (vai alla "conta").

Alla lampa alla lampa

Alla lampa alla lampa

Chi muore e chi campa

Iure e finuacchiu

Acchiapate st’uacchiu

L’uacchiu da pica

Se mangia a furmica.

Ambaravà ciccì e coccò

Ambaravà ciccì e coccò

Tre scimiette sul comò

Che facevano l’amore

Con la figlia del dottore

Il dottore si ammalò

Ambaravà ciccì e coccò

Sotto il ponte ci son tre bombe

Sotto il ponte ci son tre bombe

Passa il lupo e non le rompe

Passa il re con la regina

E ne rompe una dozzina

 

seguenti

 

Le seguenti filastrocche erano eseguite sia come“tocco” o “conta” sia ripetute per dare vita a veri e propri giochi

(vai ai giochi)

Spingulilla e San Franciscu

Spingulilla e San Franciscu

Diciamillu chi ti la dittu

Ti la dittu lazzarella

Lazzarella è iutu a Roma

A cumprare a corona

La corona è del re

Esci tu figliuol del Re.

Zoppi zoppi gallinella

Zoppi zoppi gallinella

Quante pinne tiani in coppa

E ‘nde tiani vintiquattru

Unu dui tri e quattru.

 

 

Filastrocche dei mesi  

Filastrocca di Rizzuti

Filastrocche delle ragazze innamorate

 

 

 

 

Filastrocche dei  mesi

Segnalate da Maria Rizzuto

             

I nomi dei mesi

Gennaio mette ai monti la parrucca.

Febbraio grandi e piccoli  imbacucca.

Marzo libra il sol da prigionia,

Aprile di bei colori  orna la via.

Maggio vive tra musica ed uccelli.

Giugno ama i frutti appesi ai ramoscelli.

Luglio le messi indora con la calda aria,

Agosto le batte e le raccoglie nell'aia.

Settembre pigia i grappoli nel vino.

Ottobre di vendemmia riempie il tino.

Novembre porta nebbie sterpi e zolle nude

Il gelido Dicembre l’anno chiude.

 

 

 

I giorni dei mesi

30 giorni ha Novembre,

con Aprile, Giugno e Settembre.

di 28 ce n'é uno

tutti gli altri ne han 31.

 

 

 

Filastrocca di Rizzuti

Filastrocche delle ragazze innamorate

 

 

 

Rizzuti

Filastrocca di Rizzuti

Della seguente filastrocca, la cui origine si ritiene molto antica, riportiamo anche un'espressiva presentazione multimediale realizzata da Maria Rizzuto

 

In un sito molto bello

Sorge il nostro paesello,

Fra boschi di castagno e alberi di faggio

Ecco Rizzuti nel suo paesaggio.

 

Ci sono quattro vinelle,

Strade principali,

Che se giri il mondo

Non ce ne sono uguali.

 

A mezzo la via c’è l’Aristocrazia

Dove ci sono giudici e pretori

Persone assai cortesi

Che tirano le cause di tutto il paese.

 

La strada Santo Marco

È quasi la più bella

Fino a che arrivi

Alla casa di zia Agatella

E c’è un “largo”

Dove giocano i bambini,

Lì furono piantati tre famosi pini.

 

 

La strada Casenuove,

È l’ingresso del paese,

Dove c’è la bottega

Da far tutte le spese.

 

Là dove hanno scavato la Grotticella,

A pochi passi c’è la fontanella,

Acqua buona di sorgente

Per dissetare tutta la gente.

 

Al centro del paese,

Sulla strada principale,

C’è  la chiesa d’Ogni Santi

Gioia e vanto per tutti gli abitanti.

 

 

Per visualizzare il multimediale

cliccare sul seguente titolo

Filastrocca illustrata

 

 

 

 

 

 

Filastrocche delle ragazze innamorate

 

 

 

 

r    

 

Filastrocche delle ragazze innamorate

Segnalate da Maria Rizzuto

 

 

Alla Madonna di Loreto

 

Oh Madonna mia do Ritu

Hamme trovare nu buanu maritu,

E si un lu puazzu durare

Madonna mia hallu crepare.

Oh Madonna mia di Loreto

Fammi trovare un buon marito

E se non lo posso sopportare

Madonna mia fallo crepare.

A Sant’Antoni

Sant’Antoni mio benignu

Tanta brutta un ce signu,

Nu pocu e dote l’aiu  e avire

Capiscia a mie chi vogliu dire.

Sant’Antonio mio benigno

Tanto brutta non ci sono

Un po’ di dote dovrei averla,

Capisci ora che voglio dire.

 

 

A Sant’Elena

 

Oh Sant’Elena mia protettrice

Chistu mio core stà troppu ‘nfelice

Sta troppu confusu e un aiu chi fare

Sant’Elena mia nun m’abbandunare.

Quando pigliasti a Cruce e Cristu

Allu mio core ‘hacisti rifriscu,

‘Hfa  chi passi sta santa nottata

Io vorra essere cunsulata.

Se io me pigliu (nome del fidanzato)

Tu me hare sonnare

Na tavula apparecchiata e l’ostia consacrata

Si pue un mu pigliu

‘Iume corrente e spina pungente

 

Oh Sant’Elena mia protettrice

Questo mio cuore è troppo infelice

E’ troppo confuso e non so che fare

Sant’Elena mia non mi abbandonare.

Quando prendesti la Croce di Cristo

Al mio cuore portasti gioia,

Fai si che io passi questa santa notte

Perché vorrei essere consolata.

Se io mi sposo con (nome del fidanzato)

Tu mi devi fare sognare

Una tavola apparecchiata e l’ostia consacrata.

Se invece non lo sposo

Fiume corrente e spine pungenti.

 

Compari cucù

Quando si sentiva cantare un cuculo si chiedeva:

“Ohi cumpari cucù quanti anni ce vuannu mu me maritu?”

In base al numero di note emesse si risaliva agli anni di attesa.

 

 

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