LA STRINA

 

 

La notte di Capodanno, quando tutti vanno a dormire dopo aver festeggiato l’anno nuovo appena arrivato, si forma un gruppetto di cantatori che, accompagnato dal suono della fisarmonica, va dinanzi ogni casa del paese ad intonare una stornellata, la “Strina”, per svegliare i proprietari che sono appena andati a dormire. Il canto viene interrotto non appena i padroni della dimora aprono la porta.

Spesso i rizzutari, per il piacere di sentire tutti gli stornelli della "Strina", che dura circa dieci minuti, dischiudono l’uscio solo alla fine della canzone .

Se al termine delle strofe i portoni continuano a restare chiusi i cantatori, per condurre a buon fine la loro missione di “strinari,” ricominciano ad intonare la “strina” cantando dei versi “un po’ più cattivelli”.

Oggi la cantata della “Strina” non avviene tutti gli anni, ma in passato era un rito irrinunciabile.

 

La tradizione della Strina è stata segnalata da Maria Rizzuto che ha anche realizzato una presentazione Power Point attraverso la quale è possibile ascoltare e cantare la canzone.

L'accompagnamento musicale con la fisarmonica riprodotto nel multimediale è stato cortesemente eseguito da Serafina Gigliotti.  

Ascolta e canta la STRINA (attendere qualche minuto l'apertura del Power Point)

 

 

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