RIZZUTI

Frazione del comune di Colosimi  (CS)

 

 

LA CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

CENNI STORICI

 

La Chiesa della Madonna delle Grazie probabilmente fu costruita tra il secolo XVII e il XVIII, considerando le grandi dimensioni, la fastosità era in passato  di notevole importanza, non fu eretta come Chiesa privata, come altri piccoli edifici religiosi del comprensorio di Colosimi, ma realizzata dai nativi del luogo sotto la direzione della Curia, come Chiesa Parrocchiale.

Dalla lettura di alcuni documenti (Dizionario dei luoghi della Calabria del 1973 di Gustavo Valente, Relazione sul territorio di Colosimi  redatta il 12 Dicembre 1761 dal Mons Spedalieri della diocesi di Martirano) si evince che l'opera originariamente presentava la denominazione di Madonna delle Grazie, poi di Ogni Santi e successivamente nel Novecento si ritornò alla denominazione originale.

Gli abitanti ricordano che i loro nonni affermavano che la Chiesa, in passato, era di Ogni Santi.

La Chiesa fu realizzata da maestranze locali, e presenta una muratura riscontrabile, con le dovute variazioni, in una vasta zona del territorio, ma in particolare nell'entroterra della parte centrale della Calabria. Questa muratura comunemente detta “muratura civita” è stilata con notevole maestria ad opera d'arte.

Osservando gli altri edifici privati limitrofi si può pensare che nella realizzazione dell'opera furono utilizzati solo ponteggi a incastro con fori non passanti; anche perché i fori da ponte sono visibili nella muratura interna della torre campanile che è a faccia vista.

 Inoltre fu realizzato un fossato intorno alla Chiesa, per evitare il contatto diretto delle pareti con il terreno, allo scopo di impedire infiltrazioni d'acqua; all'epoca questo era l'unico sistema per proteggere le murature.

In passato la Chiesa si gestiva autonomamente, aveva diversi terreni che venivano coltivati dai contadini, e parte del raccolto o della vendita dei prodotti agricoli veniva dato alla Chiesa. Il ricavato dei terreni e delle donazioni, costituivano il sostentamento del parroco, ma anche delle persone più bisognose del paese. I risparmi venivano utilizzati per lavori di manutenzione dell'edificio, per decori e per comprare tutto ciò che poteva essere utile; si ricorda che essa in passato era molto ricca, dopo la fine della seconda guerra mondiale, si ebbe una crisi economica per cui la Chiesa fu costretta a vendere parte di quello che aveva.

Nel 1783 si ebbe un violento sisma conosciuto come "Terremoto della Calabria" in seguito al quale la costruzione subì diversi danni; probabilmente a causa di questo terremoto crollo la terza navata che poi non fu più ricostruita, in quanto si cercò di salvare il resto della costruzione, ci vollero diversi anni per poter ristrutturare completamente la Chiesa, così, come è riportato sull'arco trionfale, i lavori finirono nel 1820. Successivamente sulle macerie della terza navata fu costruita la casa canonica.

Nel 1905 e nel 1908 si ebbero altri sismi che causarono una lesione in chiave nella volta a botte, visibile fino al 1999, e forse il collasso della copertura della navata e dell'abside laterale, in quanto in queste parti dell'edificio non sono presenti decorazioni come nel resto della struttura, inoltre qui è presente un altare in marmo di costruzione recente. Così per coprire questa zona della struttura, si realizzò un sistema di arcarecci e travetti visibili dall’interno.

In seguito ai terremoti che si sono verificati agli inizi del novecento, si notò un comportamento anomalo della struttura sotto sisma, così nel 1930 furono eseguiti dei lavori di ristrutturazione sotto la direzione dell'ingegnere Carmine Collia. Il progettista adottò un sistema di tiranti in forma di barre metalliche per impedire il collasso della volta e dell'arco trionfale, altri tiranti furono utilizzati sul muro perimetrale della torre campanile e per ancorare la facciata della navata centrale al resto dell'edificio, in quanto le giunzioni dei muri non sono ben collegate, infatti sono presenti dei fori da ponte proprio negli angoli.

L’attuale facciata fu eseguita proprio durante questi lavori di ristrutturazione.

Nel 1920 furono realizzati degli affreschi ad opera di Giorgio Pinna.

Fino al 1960 la Chiesa affacciava su una piccola stradina, larga all'incirca un metro, per permettere l'acceso dei veicoli alle costruzioni che sorsero più tardi, dietro l'opera, è stata distrutta la scalinata in tufo che si apriva a ventaglio, ed è stata costruita una nuova scala in cemento armato a due rampe, visibile ancora oggi.

Intorno agli anni 70 per migliorare le condizioni termoigronometriche e l'aspetto interno, è stato realizzato un solaio in ferro e laterizio per la copertura della navata e dell'abside laterali.

Intorno agli anni 80 è stata rifatta la pavimentazione in quanto c'erano dei problemi di stabilità, poiché al di sotto sono stati rinvenuti tre vani, che probabilmente in passato venivano utilizzate come cripte, e il sistema di travetti che reggeva la pavimentazione era ammalorato.

Questi vani poi furono chiusi e si incontrarono delle difficoltà nel poter riutilizzare la pavimentazione esistente che era costituita da pietre di colore verde scuro disposte a tessitura irregolare, messe in opera senza legante; così è stata utilizzata una moderna piastrellatura in ceramica che contrasta con l’architettura della Chiesa.

Negli anni 80, furono eseguiti anche dei lavori sulla copertura, in quanto c'erano infiltrazioni d'acqua, così sono stati sostituiti gli arcarecci e i traversi che si presentavano degradati, su questo è stato disposto un assito di tavole su cui posano delle onduline fibrobituminose, per migliorare la tenuta all'acqua, per il manto di copertura sono stato riutilizzati i coppi già esistenti prima.

La Chiesa della Madonna delle Grazie rimase Parrocchia fino al 30 settembre del 1986, accogliendo sotto di essa le frazioni di Coraci, Carrano e Melilla, in seguito per disposizione della Diocesi di Cosenza-Bisignano fu aggregata alla Parrocchia S.S. Maria Assunta di Colosimi.

Nel 1999 sono stati eseguiti dei lavori all'interno della Chiesa. La trabeazione era in parte rovinata, così è stata ristrutturata, inoltre è stata ripulita e chiusa la fessura che si era formata nella chiave della volta, ed è stata tinteggiata tutto l'interno, in quanto le pareti si presentavano screpolate per vecchie infiltrazioni.

Nei primi mesi del 2004 si è verificato il collasso della copertura del pulpito. Il crollo fu dovuto alla rottura di una assito di tavole che costituivano l'elemento portante.

Le decorazioni erano realizzate in gesso, e l'intelaiatura era costituita da fronde di castagno private della corteccia, furono messe in opera non ancora essiccate per poterle modellare.

Le notizie storico-architettonche sulla Chiesa della Madonna delle Grazie sono state cortesemente fornite dall'ing.Maria Rizzuto

L'ARCHITETTURA

 

Facciata di prospetto della Chiesa della Madonna delle Grazie

La facciata grandiosa e imponente ha la classica forma a capanna che rivela le navate interne, segnate queste, sull’esterno, anche da delle paraste con speroni. Le aperture mostrano attraverso le forti strombature le maggiori caratteristiche della costruzione.

Si accede al portale attraverso una scala a due rampe laterali. Il portale in pietra tufacea è a filo del muro e si apre con un arco a tutto sesto, questo è sormontato da un architrave lavorato, sul quale l'iscrizione è leggibile solo in parte. A motivo descrittivo il portale è inquadrato da delle lesene che sorreggono un timpano semilunare che presenta una cornice lievemente sporgente e bombata.

Al di sopra dell’ingresso si apre un rosone a raggiera; quest'elemento si ripete nella navata laterale e nella torre campanile, in forma decrescente.

La costruzione ha un coronamento ad arcatelle semplici, e la copertura presenta una cuspide piramidale.

La torre campanile è modulata in basso da una decorazione a bugna, al di sopra della quale si distingue un motivo architettonico diverso costituito da una loggia su ognuno dei due livelli; qui tutto è incorniciato da delle lesene che presentano un capitello ionico, questi sorreggono una trabeazione sormontata da un timpano decorativo.

La disposizione planimetrica ha la classica forma della basilica cristiana. Probabilmente in passato era costituita da tre navate, oggi ne sono presenti solo due. La navata principale è più grande e più alta così da permettere l'apertura di finestre lungo le pareti che rendono l'ambiente chiaro, sereno e fastoso.

Soffitto a volta della navata principale

A dividere le due navate è un pilastro che ha un imoscapo di notevole dimensione su cui poggiano due archi a tutto sesto; i quali permettono l'accesso alla navata laterale e al fonte Battesimale che è ricoperto da una volta a vela a calotta rialzata .

Volta a velo del fonte battesimale

Anteriormente alla navata centrale c'è il nartece, al di sopra di quest'ultimo c'è la cantoria realizzata tutta in legno; mentre il pulpito risiede sulla destra a circa due metri da terra. La navata presenta una leggera pendenza quasi ad indicare un'ascesa verso l'altare.

Ingresso e cantoria

Pulpito

Al termine della navata centrale prima di iniziare la curva absidale, è ricavato un grande arco a tutto sesto che simboleggia l’arco trionfale.

Arco trionfale

 L'abside centrale, di forma poligonale, è sollevato rispetto alla navata e accoglie l'altare maggiore, sulla parete di fondo al centro di essa è ricavata una nicchia, nella quale risiede la patrona della Chiesa. L'abside centrale è comunicante con quello laterale attraverso un apertura nel muro, realizzato con un architrave in legno; anche qui è presente un altare e una nicchia.

Altare principale

La navata laterale è più stretta rispetto a quella centrale, ed ha una lunghezza pari alla metà rispetto alla prima, in quanto anteriormente ad essa si apre un atrio che accoglie il fonte Battesimale, le due parti sono divise da un arco a tutto sesto. Quest'ultimo ambiente è dotato anch’esso di un altare che si accosta sulla parete laterale.

Altare della navata laterale

 Accanto all'altare del fonte Battesimale, è l'ingresso alla torre campanile. Questa ha una forma pressoché quadrata, oltre al piano terra ha altri tre livelli accessibili, il primo presenta una loggia su tre lati, mentre un lato è accostato alla parete della navata laterale, il secondo livello ha una loggia su ognuno dei quattro lati, le logge decorate sono solo quelle frontali; il terzo livello costituisce il sottotetto.

 

Altare del fonte battesimale

L'edificio presenta diversi affreschi e decorazioni che partono fin dallo stilobate dei pilastri e muri con modanature a toro, scozia e gola rovescia.

A decorare il pilastro e altre parti del muro perimetrale sono dei capitelli corinzi costituiti da cinque foglie d’acanto romane e da delle volute laterali. Il tutto è sormontato da una trabeazione in aggetto.

Gli affreschi ed altri particolari

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